Una riflessione del Vescovo Adriano, a partire dai recenti fatti dolorosi accaduti in una discoteca, in provincia di Ancona
Tutti siamo ancora colpiti per le notizie provenienti dalla discoteca di Corinaldo, nelle Marche. Man mano però che si precisano i contorni della tragedia, aumenta il disappunto per quanto sta dietro all’organizzazione di quella che doveva essere una serata eccitante per i ragazzi presenti, e che invece si è trasformata in una nottata infinita di attesa, di calca, di imbrogli, di delusione, di droga, di ruberie e di morte. Ecco cosa si è consumato in quella sala in quella notte.
Conseguenze? Cinque famiglie senza un loro figlio e una famiglia di quattro figli senza la loro mamma. Con quello ‘Sfera Ebbasta’ tanto atteso, ma praticamente mai visto, perché occupato a fare cassetta altrove. Le discoteche, con tutto quanto in esse circola e accade, sono un affare economico per i loro gestori e attori. Purtroppo nessuno in passato è riuscito a regolamentarle in maniera più ‘sana’ per la salute di tutti i frequentatori, specie dei giovani. Il denaro la vince sulla politica che avrebbe il compito di legiferare a vantaggio della salute pubblica anzitutto. Ma troppo spesso non è così. Quanti morti e quant’altro capita attorno alle discoteche e in uscita da esse. Ogni tanto fa parlare qualche episodio eclatante, ma poi tutto riprende come prima e chi ha avuto ha avuto (tanto in termini di soldi) e chi ha dato ha dato (tanto in termini di salute o di vita). Seguendo poi qualche informazione sui social, ho potuto conoscere qualcosa di questo “Sfera Ebbasta” e il suo gruppo, che tanto attira i ragazzi.
Cari ragazzi, ma sono quei gesti, quelle parole, quelle fogge e quelle orribili acconciature che vi seducono così tanto? Ma accorrete così numerosi per assistere mezzi storditi alle brevi sue esibizioni tanto orripilanti e per ascoltare alcune sue canzoni tanto vuote e scontate? E state là dentro ore e ore finché, tra alcool e fumo di vario genere, arriva anche lo spray al peperoncino per poter derubarvi quello che ancora vi è rimasto addosso? E voi, cari genitori, siete sicuri di non poter resistere a richieste dei vostri figli che finiscono per essere oggetto di sfruttamento da parte di chi altro non desidera se non fare soldi a ogni prezzo? Mi commuove il pensiero di quella giovane mamma che ha accompagnato la sua figlia adolescente, lasciando a casa gli altri tre più piccolini, uno ancora lattante. Quali saranno stati i suoi pensieri e sentimenti mentre era in quella maledetta fuga tenendo per mano sua figlia? E quando si è sentita travolta in quella ressa mortale, sentendo venire meno il respiro, avendo perso anche la mano di sua figlia? In quella solitudine mortale le saranno passati davanti agli occhi i volti dei suoi figlioli e di suo marito, e si sarà ripetuta con le lacrime agli occhi e il cuore gonfio: cosa c’era qui di tanto grande e appassionante per mia figlia perché io mettessi a rischio la vita sua e mia? E avrà pensato a quanto più bello sarebbe stato aver trascorso la serata in famiglia e in quel momento stare a riposare serenamente in casa.
Cara signora e cari ragazzi strappati alla vita per una banalità tanto grande, riposate ora in pace nel Signore. E voi ragazzi, scampati a quella strage, guardatevi bene dal buttarvi in situazioni tanto vuote, piene di imbrogli e di sfruttamento e pure pericolose sotto tanti aspetti. E voi, cari genitori, non rinunciate a informarvi sulle richieste dei vostri giovani figli e non abbiate paura anche di saper ‘resistere’ a simili richieste vuote e pericolose. Dove manca la protezione civile, attivate la protezione familiare e genitoriale. Non lasciatevi ‘sfiancare’ dalle insistenti richieste dei figli: ne va della loro vita, della loro salute, della loro felicità, oggi e ancor più domani.