“A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?” (Lc 1,39-45)
Due donne, tra loro parenti, s’incontrano: Elisabetta, anziana sposa di Zaccaria, e Maria, giovane promessa sposa di Giuseppe. Due donne semplici, povere, diversamente fragili: troppo vecchia l’una, troppo piccola l’altra. Eppure Dio guarda dalla loro parte. E a ciascuna delle due chiede ospitalità.
Perché Dio ha le sue preferenze. Predilige ciò che l’uomo non sa più apprezzare: i lunghi cammini, le attese pazienti, i silenzi oranti, i cuori semplici, i gesti accoglienti, i grembi rigonfi che custodiscono e fanno crescere, i sussulti di gioia di chi – come Giovanni Battista nel grembo di Elisabetta – riconosce il passaggio delicato e silenzioso di Dio.