IL BATTISTA TESTIMONE DELL’AGNELLO

“Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo” (Gv. 1,29)

Mentre viene verso di lui, Giovanni  indica Gesù e lo descrive come ”l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. Nella mente degli ebrei credenti, l’agnello ricordava l’Egitto e la notte della Pasqua; pur nella crudezza del segno, sgozzato e preparato in fretta, annunciava un sacrificio compiuto nella notte delle notti, nella quale ogni famiglia aveva segnato lo stipite della porta, invocando che il messaggero di morte, inviato dall’Altissimo, non entrasse in quella casa per uccidere. Per Giovanni  Battista Gesù è il  Figlio di Dio, il vero Agnello che segna col suo sangue la vita di ciascuno di noi, la Porta di salvezza attraverso la quale passiamo, il Servo affaticato sulle cui spalle è inchiodato il peccato dell’uomo, il Mite caricato dell’arroganza e della violenza umana. Colui che era prima di tutti e che si è fatto carne decidendo per amore di condividere la nostra condizione umana.
E come l’agnello toglie il peccato del mondo? E qui lo stupore diventa davvero grande: lo fa in una maniera inedita che nessuno mai avrebbe potuto pensare. Gesù toglie i peccati del mondo prendendoseli Lui; Lui, l’unico innocente nella storia dell’umanità, carica su di sé il peso del peccato del mondo.
Questa è la buona notizia di oggi: come toglie il peccato del mondo Gesù? Facendosi Lui peccato. Mai ringrazieremo abbastanza il Padre per questo meraviglioso e smisurato amore che si manifesta a noi attraverso il suo Figlio Gesù, l’Agnello.