III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)
“RESTA CON NOI, SIGNORE, PERCHE’ SI FA SERA”
Vangelo di Luca 24, 13-35
Riflessione sul Vangelo domenicale di alcuni giovani dell’A. C. della nostra Unità Pastorale
VIDEO realizzato dal giovanissimo Leonardo
Leggendo il brano del Vangelo di questa domenica, pensavo agli occhi e al cuore dei discepoli. Una volta una ragazza al catechismo mi ha detto: “gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Ed è proprio vero! Gli occhi sono lo stato di salute fisica e spirituale di una persona. Pensando a quello che era accaduto a Gesù, sicuramente, nei loro occhi e nel loro cuore si respirava: paura, rabbia, delusione … Un po’ come noi in questo periodo, pur consapevoli che Gesù è risorto viviamo dentro le nostre case, la paura, le notizie non buone, vediamo immagini che ci rattristano, che ci fanno pensare al valore della vita e ci sentiamo persi, disorientati. Spesso mi accade di non guardare negli occhi una persona, di fermarmi all’apparenza e pensare: “quella persona non vale una lira!”, perché l’orgoglio, la distrazione, la malizia, portano a valutare le persone per quello che non sono. Davanti ai sentimenti dei discepoli Gesù è con loro; li scuote, gli fa aprire gli occhi, e loro lo riconoscono nello spezzare il pane. Anche noi ci aspettiamo fatti e non parole, e allora si che là iniziamo a dar valore e importanza ad una persona. Sicuramente questo periodo ci ha scosso, ci ha fatto capire il valore della vita. Sarebbe bello che nel nostro cuore potessimo riconoscere veramente Gesù nel prossimo, guardandogli negli occhi e vivendo da fratelli.
FEDERICO
Leggendo questo Vangelo di Luca, subito ho notato come i due discepoli diretti ad Emmaus possano essere interpretati da tutti noi. Anche noi, a volte, delusi da qualche aspettativa o da qualche risultato, siamo portati ad arrenderci. Gesù però ci aiutare. Anche Lui ci cammina con i due discepoli, diventa uno di loro. In questo brutto Periodo che stiamo vivendo spesso dimentichiamo la presenza di Gesù risorto. Ma lui c’è, è con noi. Penso alla figura di Papa Francesco, qualche settimana fa, che cammina da solo sotto la pioggia in una Piazza San Pietro vuota. Ha usato una frase molto forte: “Non pensiamo a quello che ci manca, ma a quello che possiamo fare”. Ecco, questa frase è la morale di questo momento difficile: bisogna saper appezzare le piccole cose, aiutando anche gli altri e facendo loro del bene.
SAMUELE
Anche noi spesso camminiamo curvi su noi stessi, immersi nei nostri pensieri, come i discepoli camminavano senza accorgersi di chi avevano accanto. Se è difficile riconoscere Gesù, possiamo vedere i segni che Lui ha lasciato attorno a noi. Sono gli amici animatori che ci affiancano nelle attività parrocchiali, gli adulti che ci guidano, i bambini che ci cercano e vogliano stare bene con noi. dobbiamo riconoscere questi segni e unirli alla nostra fede che ci permette di vivere l’Eucaristia con gli occhi e con il cuore aperti, come fecero i discepoli dopo aver riconosciuto Gesù. Solo con gli occhi e il cuore aperti, possiamo dunque continuare a camminare attenti a riconoscere l’incontro con Gesù e con gli altri.
CLAUDIA
GRAZIE ai nostri giovani per il loro impegno e testimonianza di fede.