GIUGNO: MESE DEDICATO AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ

Preghiera da recitarsi durante il mese

“Eterno Padre, io ti offro per le mani purissime di Maria,
il Sangue che Gesù sparse con amore nella Passione
e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico.
Unisco le preghiere, le azioni e le sofferenze mie
di questo giorno secondo le intenzioni della Vittima Divina,
in espiazione dei miei peccati, per la conversione
dei peccatori, per le Anime del purgatorio e
per i bisogni della santa Chiesa.
In particolare, Te l’offro secondo le intenzioni del Santo Padre.  Amen!”.

 

Per riflettere…

(…) Gesù nell’Ultima Cena offrendo il calice ai discepoli, dice:
Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati” (Mt 26,28).
Ed effettivamente, a partire dalla flagellazione, fino alla trafittura del costato dopo la morte di croce, Cristo ha versato tutto il suo sangue, quale vero Agnello immolato per la redenzione universale.
Il valore salvifico del suo sangue è affermato espressamente in molti passi del Nuovo Testamento. Basti citare la bella espressione della Lettera agli Ebrei:
“Cristo… entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì sé stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?” (9,11-14).

(…) Il sangue di Cristo è il pegno dell’amore fedele di Dio per l’umanità.
Fissando le piaghe del Crocifisso, ogni uomo, anche in condizioni di estrema miseria morale, può dire: Dio non mi ha abbandonato, mi ama, ha dato la vita per me; e così ritrovare speranza.
La Vergine Maria, che sotto la croce, insieme con l’apostolo Giovanni, raccolse il testamento del sangue di Gesù, ci aiuti a riscoprire l’inestimabile ricchezza di questa grazia, e a sentirne intima e perenne gratitudine.

(Benedetto XVI – Angelus 5.7.2009).