“Auguro una stagione favorevole alle numerose famiglie che dal turismo ricavano sostentamento; e chi come me, sta trascorrendo un periodo di vacanza, possa godere di tante bellezze naturali – dell’aria, dei boschi, delle acque… – con grande rispetto per i tesori che il Creatore ci affida.
Ogni volta che ho la possibilità di recarmi in monta- gna e di contemplare questi paesaggi, ringrazio Dio per la maestosa bellezza del creato.
Lo ringrazio per la sua stessa Bellezza, di cui il cosmo è come un riflesso, capace di affascinare gli uomini e attirarli alla grandezza del Creatore.
La montagna, in particolare, non solo costituisce un magnifico scenario da contemplare, ma quasi una scuola di vita. In essa si impara a faticare per raggiungere una meta, ad aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà, a gustare insieme il silenzio, a riconoscere la propria piccolezza in un ambiente maestoso…
Tutto questo invita a riflettere sul ruolo dell’uomo nel cosmo. Chiamato a coltivare e custodire il giardino del mondo (cfr Gen 2, 15), l’essere umano ha una specifica responsabilità sull’ambiente di vita, in rapporto non solo al presente, ma anche alle generazioni future.
La grande sfida ecologica trova nella Bibbia una luminosa e forte fondazione spirituale ed etica, per una soluzione rispettosa del grande bene della vita, di ogni vita.
Possa l’umanità del Duemila riconciliarsi con il creato e trovare le vie di uno svi- luppo armonico e sostenibile”.
(Giovanni Paolo II – dall’Angelus dell’11 luglio 1999)