LE COMUNITA’ CRISTIANE SINODALI

Comunità.
La comunità non è un espediente, un nuovo tentativo pastorale, ma fa parte di ciò che Gesù ci ha consegnato. Il Maestro, come lo chiamavano quanti lo seguivano, si è circondato fin dall’inizio del gruppo degli apostoli e di una cerchia più ampia di discepoli. Gli apostoli, inviati da Gesù ad annunciare il vangelo e a battezzare, hanno fondato delle comunità. La vita cristiana non è un fatto individuale, è personale e insieme comunitario. «Siano una cosa sola perché il mondo creda» (Gv 17,21). I discepoli del Signore sono chiamati a essere sale e lievito della terra, ma insieme sono chiamati a essere città sul monte che tutti possano vedere e rendere gloria a Dio (Mt 5,13-16). Abbiamo bisogno di entrambe queste icone evangeliche. Oggi la testimonianza di comunità unite e fraterne è una vera profezia in una società sempre più individualista.

Abbiamo bisogno di comunità, di fraternità, di camminare insieme. Essere comunità è una sfida nei nostri paesi dove non mancano divisioni, tensioni, conflitti, piccoli poteri inscalfibili. Sembra che il vangelo non riesca a sciogliere queste fatiche relazionali e così tra una qualsiasi istituzione sociale e la Chiesa di Gesù non c’è nessuna differenza. Papa Francesco con una parola precisa ci ripete: «Non lasciamoci rubare la comunità».

Cristiane.
Nel contesto della secolarizzazione e del pluralismo che caratterizza le nostre società e la nostra cultura, ci è chiesto di dire chi siamo, in cosa crediamo e cosa ci sta a cuore. Non possiamo più dare per scontata l’identità cristiana che ci definisce: siamo la comunità dei discepoli del Signore. Non siamo un’organizzazione sociale e benefica, non siamo un luogo di aggregazione, non siamo gli organizzatori di feste e sagre, siamo, o meglio vogliamo essere, prima di tutto cristiani e oggi questo va detto e testimoniato e non possiamo darlo per scontato.

I primi cristiani vivevano in un mondo pagano, ma sono riusciti a trasformare molte feste pagane in momenti di vita cristiana. Oggi sta avvenendo un cammino inverso: le feste cristiane, che fino a ieri erano il tessuto della vita delle nostre comunità, si stanno trasformando di nuovo in feste pagane. Siamo contenti che l’identità di molti paesi sia custodita da feste, sagre, eventi di vario genere, ma non vogliamo che la messa o una processione si riducano a semplici tradizioni o a espressioni folcloristiche.

Sinodali.
Lo Spirito Santo, attraverso papa Francesco, ci ha consegnato la sinodalità come stile, contenuto, modo di essere Chiesa. Richiama la centralità del popolo di Dio, la corresponsabilità preti-laici, il valore dei consigli pastorali, la ministerialità del popolo di Dio.

Non ci deve far paura essere pochi, ci deve inquietare il rischio di essere insignificanti.  La sinodalità è la strada che dobbiamo imboccare per diventare sempre più protagonisti della nostra vita cristiana e delle nostre comunità.