Grande festa quella di oggi. Il cammino di tutto l’anno liturgico, che ha avuto inizio con l’Avvento dello scorso dicembre, ci ha condotti a riconoscere che Gesù è il Re dell’universo, cioè di tutto il mondo e di tutta la storia.
Egli è nato a Betlemme (Natale), all’età di 30 anni ha voluto far conoscere la sua missione, insegnando e facendo del bene a tutti (Tempo ordinario), ha coinvolto i suoi apostoli e tutti coloro che lo hanno seguito nel suo itinerario di amore e di donazione (Quaresima), ha offerto pienamente se stesso per la nostra salvezza nella passione e nella croce (Settimana Santa), è risorto per renderci partecipi della sua vittoria sul peccato e sulla morte (Pasqua) ed è salito al cielo dove siede alla destra di Dio Padre (Ascensione) e da dove ha inviato lo Spirito Santo perché gli apostoli e i credenti in Lui ricevessero la forza di annunciare il suo vangelo e di aggregare alla sua comunità, con il Battesimo, uomini e donne di ogni popolo e nazione (Pentecoste). Ora contempliamo la sua regalità, perché tutto ciò che esiste sulla terra ha avuto da lui il suo inizio e in lui avrà il suo compimento. Ma nello stesso tempo riflettiamo in che cosa consiste questa sua gloria: non è perché egli ha un grande potere, né perché è il più importante di tutte le persone che sono esistite, ma perché ha mostrato quanto smisurato è l’amore di Dio, suo Padre, per tutte le creature che sono uscite dalle sue mani; un amore così grande da dare la vita, da perdonare i peccati, da chiamare a far parte del suo regno. Questa è la verità che ci ha fatto conoscere con la sua parola e i suoi gesti. Questa è la verità che riempie di gioia il nostro cuore e suscita in noi il desiderio di seguirlo e di farlo conoscere a tutti.
Insegnamento catechistico
Il Signore Gesù è nostro Re perché ci ha rivelato
la verità del grande amore di Dio per noi.
Ci ha donato tutto: la vita, la fede, il vangelo, il suo corpo e il suo sangue,
la comunità cristiana che è come una seconda famiglia,
ed ha promesso di accoglierci nel suo regno.