La Quaresima è tempo favorevole per tornare all’essenziale della nostra vita e della nostra fede: Gesù e il suo Vangelo ascoltato, vissuto e trasmesso. Per questo, l’antico rito della “stazione quaresimale” nelle nostre comunità ha assunto da alcuni anni il tono della missione: una piccola comunità di persone – laici, religiose e sacerdoti – attinge alla Parola e al Pane dell’Eucaristia e poi raggiunge nelle loro case le famiglie delle nostre comunità. Uno spazio breve d’incontro per un saluto, un augurio, una preghiera e una benedizione.

Suonare il campanello e chiedere di poter entrare nelle case ci espone sempre al rischio del rifiuto: per questo, quando qualcuno ci apre la porta è come se ci aprisse il suo cuore. Entrando in casa incontriamo persone di diverse età e veniamo in un certo senso coinvolti nelle vicende liete e tristi della loro vita: l’attesa di un bambino, l’apprensione per il futuro di un giovane, la speranza di ricomporre legami che si sono allentati tra parenti, la cura amorevole di un ammalato, il dolore per l’assenza di un familiare. Ogni cosa della vita può ricevere luce e senso dal Signore e non è raro che chi ci accoglie ci ringrazi per essere passati a casa sua: “Me xè vegnù i penoti”, ci diceva in dialetto un signore salutandoci dopo aver pregato con noi e aver ricevuto la benedizione.

Questi gli orari: ore 18.00 S. Messa a S. Martino nella cappellina invernale; ore 18.30 visita e benedizione alle famiglie.

Mercoledì 10 aprile dalle ore 18.45 alle ore 20.00 saremo in visita alle famiglie di via Sottomarina nn. 781-840