13 ottobre 2024: XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LETTURE DEL GIORNO

Quest’uomo sembrava avere tutto. Egli era ricco e, in più, obbediva ai comandamenti divini. Si è rivolto a Gesù perché voleva anche la vita eterna, che desiderava fosse come una assicurazione a lunga scadenza, convinto di poterla ottenere con qualche mezzo particolare, come una pia pratica determinata dalla legge.
L’uomo era sincero tanto da guadagnarsi uno sguardo pieno d’amore da parte di Gesù, che gli disse: “Una sola cosa ti manca, decisiva per te. Rinuncia a possedere, investi nel tesoro del cielo, e il tuo cuore sarà libero e potrà seguirmi”.
Gesù infatti aveva annunciato che per salvare la propria vita bisognava essere disposti a perderla, cioè che per seguirlo occorreva rinnegare se stessi e portare la propria croce (Mc 8,34-35).
Ma né lo sguardo né le parole di Gesù ebbero effetto. Quest’uomo, anche se rattristato, ha preferito ritornare alla sicurezza che gli procurava la propria ricchezza materiale. Questa, ribadisce Gesù, può costituire un ostacolo insormontabile quando le si diventa schiavi: “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”.
Non ha potuto o voluto capire che gli veniva offerto un bene incomparabilmente più prezioso e duraturo: l’amore di Cristo che comunica la pienezza di Dio (Ef 3,18-19).
Paolo lo aveva capito bene quando scrisse: “Tutto ormai io reputo spazzatura, al fine di guadagnare Cristo… si tratta di conoscerlo e di sperimentare la potenza della sua risurrezione…” (Fil 3,8-10).
Prudenza e sapienza, ci ammonisce la prima lettura (Sap 7,7-11), valgono più di tutte le ricchezze di questo mondo; assieme ad esse vengono tutti i beni. Esse si ottengono, insegna la lettera agli Ebrei (4,12), attraverso la “Parola di Dio, viva, efficace, più tagliente di una spada a doppio taglio”.