Desideriamo ritrovarci insieme con i membri del Consiglio Pastorale delle nostre comunità per rilanciare il cammino di fede della nostra Unità pastorale. Vogliamo far tesoro di alcune “prospettive” che si sono aperte per le nostre comunità, a partire da ciò che abbiamo vissuto insieme con il vescovo Adriano durante i giorni della Visita Pastorale. Tra queste, ne possiamo già individuare due:

• Attenzione alle persone
  Già da tempo il Papa Francesco ci esorta a diventare “chiesa in uscita”, che si prende cura di tutti, perché nei confronti di tutti vuol essere madre premurosa e attenta, in particolar modo di chi, per varie ragioni, rischia di essere emarginato e dimenticato. A cominciare da coloro che abitano sul nostro stesso palazzo o nella nostra stessa via, o che incrociamo portando a scuola i nostri bambini o andando a fare la spesa al supermercato… Anche nei confronti delle famiglie dei ragazzi che frequentano il catechismo avvertiamo il bisogno di stabilire un “contatto” più diretto, più ravvicinato, meno formale, affinché le persone si sentano accolte e riconosciute così come sono. Forse ancora, anche nelle nostre comunità, diamo l’impressione che la fede sia un cammino per pochi eletti e che non ci sia posto per quanti la fede l’hanno smarrita o messa in discussione (magari a causa di un evento particolarmente doloroso) o semplicemente riposta in un cassetto della loro anima come si fa con le cose che non si usano più, ma che non si ha intenzione di buttare. E invece Gesù il suo Vangelo lo ha voluto annunciare a tutti, nessuno escluso, perché tutti si sentissero da Lui cercati e infinitamente amati. Ripartire dalle persone, dai loro volti e dalle loro storie, è un’urgenza non più rinviabile. Che cosa significa tutto questo per noi?
• Centralità dell’Eucaristia domenicale
  L’Eucaristia è il cuore della nostra fede e della nostra esperienza di Chiesa. Chi scopre per davvero Gesù nella propria vita avverte, prima o poi, il bisogno d’incontrarsi frequentemente con Lui e con quanti sono suoi discepoli, di ascoltarlo mentre ci parla nelle Sacre Scritture, di spezzare con lui il pane della vita. Come si fa con quegli amici con cui non si vede l’ora di ritrovarsi, semplicemente perché ci si vuol bene e si sta bene insieme. Come favorire i legami di amicizia tra quanti appartengono alle nostre comunità? Come aiutarci a vivere l’Eucaristia domenicale non da spettatori annoiati, ma da fratelli che si sentono parte viva dell’unico corpo di Cristo? Che cosa fare per imparare nuovamente ad accoglierci, a chiedere perdono, ad ascoltare e a fare silenzio, a fare comunione autentica con il Signore e tra di noi?